Come i G.A.F. si prendono cura delle famiglie impoverite

Prendersi cura” è una delle parole importanti del cammino verso EXPO 2015, sia per il programma della manifestazione, sia per la traduzione che ne ha dato la Diocesi di Milano. Nel nostro progetto Famiglia porta-Valori in Rete, è presente una forte attenzione al prendersi cura delle famiglie impoverite. Vediamo come avviene dentro l’esperienza dei GAF, Gruppi di Acquisto Familiare.

Famiglia Portavalori
Seveso, Festa di Calendimaggio 2015. Famiglia Portavalori c’è.

Il GAF (i nostri sono a Baruccana di Seveso, Lissone e Limbiate) è costituito per essere molto di più che un semplice gruppo di acquisto che consente di risparmiare e comprare cose buone. Il nostro modello di GAF prevede che intorno alle famiglie promotrici si aggreghino anche altre famiglie impoverite dalla crisi economica. Tali famiglie, indicate dai Servizi Sociali, dalla Caritas o dalle Parrocchie, vengono in questo modo incluse in una rete di relazioni personali fraterne e di sostegno. Questa integrazione è secondo noi la prima condizione di un loro riscatto e del superamento del momento difficile. I due strumenti operativi che poi aiutano queste famiglie sono un buono spesa mensile e l’offerta di alcune ore di lavoro (ricavato dalle attività associative del GAF o altro) pagate con i voucher lavoro da 10 € / ora lordi. Queste famiglie, una volta contattate e integrate nel gruppo di acquisto, vengono seguite da una tutor che ne accompagna e orienta il percorso dentro il progetto. E’ una strada quindi per uscire dall’isolamento e ritrovare la forza di camminare con le proprie gambe costruendo una economica civile attenta allo scambio, alla eticità della produzione e della commercializzazione degli alimenti, e alla solidarietà tra famiglie.

Giada Pivello, 42 anni, moglie e mamma, risiede e Meda e tempo fa è stata messa in mobilità dalla sua azienda. Ha trovato nel ruolo di Tutor una modalità per reagire in modo costruttivo alla difficoltà lavorativa. Le abbiamo chiesto la sua testimonianza.

In cosa consiste il ruolo di Tutor?

Il ruolo di tutor consiste nell’accompagnare le famiglie partecipanti al progetto durante il percorso. La nostra presenza è simile ad una mano amica alla quale rivolgersi per tentare insieme di migliorare una situazione di vita momentaneamente negativa.

Come  sei diventata Tutor?

Sono stata coinvolta nel progetto da Gabriele Cogrossi, amico ed ex collega. Devo dire che la proposta è arrivata in un momento critico anche per me ed è stata accolta come una possibilità di crescita. Per questo motivo è stata accolta con un’ ulteriore slancio di gioia. È un progetto che mi tocca da vicino in quanto molto spesso ultimamente mi sono trovata a pensare a come poter migliorare la nostra società (ovviamente nel mio piccolo), per offrire un futuro migliore ai nostri figli. Questo progetto vuole essere e deve essere un tentativo di rendere concreto un sogno per molte famiglie come le nostre.

Quali difficoltà e quali soddisfazioni hai incontrato finora?

Per il momento la cosa più difficile è la gestione di mille cose da fare in contemporanea affinché il progetto  prenda la giusta piega per decollare in tutte le sue sfaccettature.  Le soddisfazioni sono tante: in primis…l’essere stata accolta cosi calorosamente dalle famiglie, per le quali ero solo un’estranea. Ho riscontrato una fiducia, una disponibilità ed una voglia di mettersi in gioco esemplare. E poi l’affrontare tematiche nuove, condividere un percorso che permetterà ad ognuno di crescere.

La scelta di dedicare attenzione a quelle famiglie che più hanno subito gli effetti della crisi economica per noi è diventato uno stile di vita quotidiano.

Se ci avessero chiesto quale sarebbe stato l’itinerario che avremmo dovuto percorrere quando accettammo di partecipare al progetto “Oltre un semplice gruppo d’acquisto” nessuno di noi avrebbe saputo immaginare le sfide  che oggi stiamo affrontando.

Anche se il timore ha portato inizialmente qualche amico a rinunciare, chi si è affidato alla “Speranza” che ciò non fosse altro che il prestare le nostre mani a Dio per un suo disegno di amore verso chi ha avuto meno fortuna, ha trovato la determinazione e le energie per continuare.
Questo è ancora un tempo di “semina” ma alcuni frutti cominciano a vedersi:

  • Nei Comuni in cui è partito il progetto sono state identificate 3 famiglie in difficoltà in collaborazione con i “Servizi Sociali” e la “Caritas” ed accolte nei gruppi GAF locali, creando così un principio di relazione di vicinanza con esse.
  • Attraverso  la collaborazione con i Supermercati Unes e grazie ai fondi stanziati allo scopo dai Comuni interessati e dalla Fondazione Cattolica Assicurazioni, abbiamo avviato un circuito di acquisto di prodotti a prezzi agevolati il cui approvvigionamento, gestito attraverso un portale di “webcommerce”, è effettuabile attraverso il nostro sito web www.famigliaportavalori.it e rivolto alle famiglie appartenenti ai GAF o che si associano per l’occasione.
  • Contemporaneamente abbiamo impegnato i papà e le mamme di queste famiglie sostenute a prestare la loro opera per far funzionare tutto il meccanismo, opera che viene ovviamente retribuita con voucher lavoro e che li mantiene vicini psicologicamente e mentalmente al mondo del lavoro.

 20150424_124050[1]

Un momento delle attività di suddivisione dei prodotti.

I primi riscontri positivi vengono proprio da queste famiglie che riportano unanimemente l’esperienza di accoglienza e solidarietà percepita nel condividere e collaborare con altre famiglie ad un progetto di muto aiuto.
Basterebbe questo per rinfrancarci e trovare nuova determinazione, ma stiamo ricevendo anche plausi e approvazioni dalla Chiesa, dalle Istituzioni politiche e soprattutto dalla gente comune che incontrandoci nelle piazze e sui sagrati delle nostre chiese ci conferma il proprio sostegno valorizzando l’iniziativa dei “Buoni Sconto” per la spesa ai supermercati Unes.

20150429_003003[1]

Facciamo quindi il tifo per Giada, per le famiglie che segue nel progetto, e per i nostri tre GAF: Limbiate, Seveso e Lissone. Il treno è partito, stiamo costruendo una rete e raccogliendo i fondi necessari alla partenza dell’intero progetto (Grazie al significativo sostegno di UNES Supermercati!). Desideriamo e ci stiamo adoperando per allargare la rete dei GAF e delle famiglie da loro sostenute.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.