Domenica 10 Ottobre 2021 a Trivolzio (PV) si è svolto il secondo appuntamento GAF Tour, un’occasione di incontro tra famiglie aderenti ai GAF che unisce la piacevolezza dello stare insieme in compagnia, alla visita ad un territorio tra quelli che ospitano i nostri GAF con le sue peculiarità e caratteristiche.
Quest’anno ci siamo incontrati con il neonato GAF Milano sud. La giornata è iniziata presto, verso le 9.00, ci siamo incontrati a Trivolzio, piccolo paese nei pressi di Binasco; temperatura freschina, ma il sole cominciava a scaldare e mentre ci aspettavamo nella piazza davanti alla parrocchia/santuario, cercavamo un “posto al sole” che si sentiva volentieri!
Dopo un veloce caffè al bar del centro, siamo stati accolti nella cappella laterale dal parroco Don Paolo che ci ha raccontato, in modo molto semplice e spontaneo, la breve vita di San Riccardo Pampuri , le cui spoglie sono custodite nella cappella stessa, voluta dal parroco del tempo e dal popolo.
La vita di questo Santo dei nostri tempi è stata molto simile a quella di tanti giovani a lui contemporanei, ma, grazie all’educazione degli zii (resta orfano prestissimo) e al contesto di estremi sacrifici e povertà diffusa, la sua vita è stata da sempre spesa a favore degli altri, a partire dalla sua professione di medico condotto, fino all’entrata nell’ordine dei Fatebenefratelli.
Una importante polmonite contratta durante il periodo bellico, per salvare un carico di medicinali, lo porterà a una morte precoce all’età di 33 anni, ma, nonostante la giovane età, al suo funerale hanno partecipato migliaia di persone e questa sua popolarità, dovuta alla sua estrema disponibilità verso i bisognosi, porterà ad una devozione che ben presto culminerà in alcune guarigioni inspiegabili, riconosciute come miracoli che ben presto lo porteranno a essere beatificato e poi dichiarato Santo nel 1989.
Quello che colpisce di questo Santo è che in vita non ha fatto cose eccezionali, ma – nella normalità delle cose di tutti i giorni – ha perseverato in totale e sincera dedizione agli altri, questo mi ha confermato che l’essere Santi non è impossibile per nessuno.
Dopo essere andati nel bellissimo chiostro laterale, dove è allestita una mostra con immagini e testi sulla vita di san Riccardo, abbiamo partecipato alla Santa Messa, che, al contrario di quanto immaginavamo (Trivolzio conta poco più di 2000 abitanti), era affollata e partecipata da molte famiglie; il coro e i canti molto coinvolgenti ci hanno fatto vivere una bella celebrazione.
All’uscita ci hanno raggiunto un altro paio di famiglie, insieme ci siamo accomodati al sole nel grande piazzale dell’oratorio, molto ben attrezzato con tavoli e panche, abbiamo condiviso il cibo portato da ciascuno e soprattutto un bel tempo in compagnia che ci ha permesso di dialogare e conoscerci meglio (e finalmente di persona…), mentre i più piccoli giocavano liberamente e a loro volta scoprivano nuove amicizie! Bello!
Nel primo pomeriggio, dopo un altro caffè al volo, abbiamo raggiunto la cascina agricola degli amici Chiara e Giuseppe Sisti sita nel Parco Agricolo Sud Milano. Chiara ci ha accolti accompagnata da Sky un bel cane lupo che ci ha fatto un sacco di feste e un po’ di paura alla piccola Sara… che però ben presto ha capito che non c’era pericolo…
Mentre Chiara ci raccontava tutte le fasi della lavorazione del riso, abbiamo raggiunto il campo dove Giuseppe stava tagliando con una enorme mietitrebbia, ci ha fatto vedere da vicino una pannocchia di riso (si chiama proprio così!) e mentre Giuseppe si avvicinava, ha chiesto se qualcuno volesse provare a salire su quella gigantesca macchina……. In men che non si dica, Gaia e Sara erano a bordo e così è stato per praticamente tutti i piccoli presenti……. Altro che giostre!
Abbiamo poi fatto una bella passeggiata nelle vicinanze, alla scoperta delle “marcite”, particolari campi con dell’acqua sorgiva molto fertili che erano una risorsa preziosa nel tempo passato ed ora, come tante altre cose, non sono più “redditizie” e vengono pian piano abbandonate.
Insomma, è stata una giornata intensa e ricca di scoperte, ma soprattutto ricca di relazioni vere che erano l’obbiettivo dell’evento e che sicuramente porteranno nuove energie al piccolo progetto di solidarietà che insieme sosteniamo.