Giovani e azzardo a Monza e Brianza

Diamo il benvenuto ad Anna Martinetti che da questo numero inizia la collaborazione col nostro sito curando la rubrica Contrasto al Gioco d’Azzardo. Il suo primo intervento risponde alla domanda:
Che cosa sappiamo delle abitudini e delle pratiche di consumo dell’ azzardo dei giovani in provincia di Monza e Brianza?

Questi ultimi tre anni di esperienza sul campo hanno reso ancora  più attento il mio sguardo già abituato ad osservare il mondo giovanile e mi hanno svelato una realtà che pero non immaginavo fosse cosi  già compromessa.

Slot a Monza e Brianza

Per questi motivi  vorrei affrontare nel  mio primo intervento il grave problema del gioco d’azzardo che coinvolge i giovani del nostro territorio portando i risultati di un’indagine promossa dal mio Ufficio Scolastico e dalla Associazione Spazio Giovani e di un conseguente progetto di prevenzione che siamo riusciti ad attuare e  che ha riguardato gli  istituti superiori  di Monza e della Brianza. I risultati sono già stati presentati al pubblico in un evento presso il  Binario 7  a Monza.

I dati sono stati raccolti in 7 istituti superiori della provincia di Monza e Brianza, in 23 classi del terzo e quarto anno. Sono stati intervistati più di cinquecento studenti  (500), il 35,4% femmine il 64,6% maschi.

L’obiettivo è stato di individuare un campione il più rappresentativo possibile e per raccogliere i dati è stato somministrato un questionario di 28 domande a risposta multipla.

azzardo Lombardia
I numeri dell’azzardo in Lombardia

Le domande e le risposte della ricerca

Riporto qui le domande e le risposte più significative in un’ottica soprattutto di educazione e di prevenzione. Infatti abbiamo voluto sondare il campione anche rispetto alla percezione culturale che gli studenti hanno del gioco d’azzardo e sui prodotti che il mercato mette a disposizione per farlo. Già da tempo alcune ricerche retrospettive hanno mostrato che la maggioranza dei giocatori patologici inizia a giocare prima dei 20 anni

Alla domanda : Ritieni che il gioco d’azzardo sia Il 60% degli intervistati considera il gioco d’azzardo un vizio forse influenzati dalla presenza nei contesti famigliari o amicali di qualche giocatore d’azzardo,di questi   infatti l’80%  afferma di conoscerne qualcuno, oppure si nasconde cosi come capita per gli adulti per non esporsi.

Alla domanda Ti è mai capitato di giocare d’azzardo il 22% ha risposto positivamente, il 30% ha risposto a volte il 48% ha risposto mai.

Alla domanda: quanti soldi spendi alla settimana per il gioco Il 30%  spende da 1 a 10 euro alla settimana per  schede Snai, slot e simili e poichè quasi nessuno degli intervistati considera il gratta e vinci gioco d’azzardo, alla domanda se ne avessero mai comprati l’81% risponde in modo affermativo.

I luoghi di gioco preferiti dai giovani sono tabaccai, edicole e rivendite di vario tipo 42%, bar con slot 20%, sale gioco 20%, scommesse private 18%

Di coloro che hanno affermato di giocare  il 3% lo fa tutti i giorni, il 13 % uno o due volte la settimana, 84% uno o due volte al mese.

Il 4% degli studenti che giocano spende fino a 30 euro al mese e l’1% anche di più.

Alla domanda: per giocare hai mai speso i soldi del pranzo, dell’autobus o che erano destinati ad altre cose il 6% ha speso soldi destinati al pranzo o all’autobus o ad altri bisogni, di questi l’8,5% sono maschi minorenni.

Alla domanda : quando giochi hai il pieno controllo della situazione ? quasi il 5% ha ammesso di non avere il controllo della situazione quando gioca evidenziando una situazione decisamente a rischio

Alla domanda : hai mai mentito ai tuoi familiari per nascondere la passione del gioco ancora una volta i maschi minorenni risultano i più esposti a comportamenti a rischio infatti del 10% che risponde occasionalmente i maschi minorenni sono l’8,5%.

Come si può notare in questa ricerca non abbiamo toccato il gioco on-line che merita un discorso a parte e di cui potremo parlare prossimamente.

Nel  prossimo articolo vedremo come abbiamo affrontato il problema e quale tipo di prevenzione abbiamo messo in campo.

Anna Martinetti

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