
Quando ero bambino si sapeva che il gioco d’azzardo era cosa proibita, concessa per motivi oscuri in pochi Casinò (Campione d’Italia, Venezia, St. Vincent… e le scommesse agli ippodromi) e che quelli che giocavano forti somme in altri contesti commettevano un illecito sanzionato.
Oggi la situazione è completamente mutata ed è sotto i nostri occhi come il gioco d’azzardo sia qualcosa di socialmente accettato e addirittura pubblicizzato e fatto proprio dallo Stato.
Come è avvenuto questo cambiamento? Perché?
In questo articolo condivido brevemente le risposte che ho trovato a queste domande.

Cosa non è cambiato
Anzitutto vediamo cosa non è cambiato. E per farlo basta aprire il Codice Penale che, negli articoli 718 e 719, sanziona il gioco d’azzardo come cosa illecita punita.
Art. 718. Esercizio di giuochi d’azzardo
Chiunque in un luogo pubblico o aperto al pubblico, o in circoli privati di qualunque specie, tiene un giuoco d’azzardo o lo agevola è punito con l’arresto da tre mesi ad un anno e con l’ammenda non inferiore a euro 206. Se il colpevole è un contravventore abituale o professionale, alla libertà vigilata può essere aggiunta la cauzione di buona condotta.
Cosa sia poi esattamente il gioco d’azzardo lo troviamo descritto all’art 721.
Art. 721. Elementi essenziali del giuoco d’azzardo. Case da giuoco
Agli effetti delle disposizioni precedenti: sono giuochi d’azzardo quelli nei quali ricorre il fine di lucro e la vincita o la perdita è interamente o quasi interamente aleatoria; sono case da giuoco i luoghi di convegno destinati al giuoco d’azzardo, anche se privati, e anche se lo scopo del giuoco è sotto qualsiasi forma dissimulato.
Si tratta di giochi in cui sono presenti il fine di lucro e il carattere aleatorio della vincita, che dipende cioè dal caso o dalla fortuna. Questa considerazione generale negativa del gioco d’azzardo non è cambiata.
Cosa è cambiato
L’enorme sviluppo dei giochi di questo tipo, dalle lotterie nazionali, al totocalcio, fino all’Enalotto, avvenuto tra gli anni 60 e 80 ha contribuito a rendere socialmente accettabile e a evidenziare anche alcuni benefici di tali giochi a livello personale e sociale. Competizione, aggregazione sociale, divertimento, ridistribuzione di ricchezzza… sono elementi riconosciuti come positivi dalla diffusione di questi giochi che sono stati non solo legalizzati ma fatti propri dallo Stato sottoponendoli ai suoi Monopoli.
L’avvento di Internet ha portato ad una ulteriore diffusione e moltiplicazione delle possibilità di gioco e della sua invadenza facendone emergere gli elementi negativi a livello personale e sociale.
Dal gioco per puro divertimento e senza conseguenze gravi si è sviluppato il cosiddetto gioco problematico, quando il giocatore investe forti somme perdendole e infine il gioco patologico, riconosciuto come portatore di malessere personale, familiare e sociale in tutto il mondo.
Il legislatore ha cominciato ad allargare le maglie delle proibizione del gioco d’azzardo dalla fine del secolo scorso (per una sintesi leggi a questo link). Ora si è creata una situazione per cui con l’intento di inseguire le tecnologie che rendono disponibili sempre nuove forme di gioco, di favorire l’interesse dello Stato di incamerare ricchezza dalle tasse riscosse (ma il gettito erariale sta diminuendo in proporzione al denaro raccolto, vedi Serpelloni, 2013, p. 20) si è creata una situazione in cui l’interesse alla difesa della salute pubblica dei cittadini è contrastato proprio da chi dovrebbe favorirlo.

La contraddizione quindi, che deriva dal fatto che sia proprio lo Stato a gestire e a voler incrementare i giochi d’azzardo con conseguente aumento dei giocatori patologici, non è accettabile proprio in virtù del fatto che lo stesso Stato dovrebbe promuovere, difendere e tutelare la salute dei cittadini, soprattutto se vulnerabili.
Cosa dovrebbe cambiare
Un dirigente di una azienda titolare di alcuni giochi pubblici mi diceva tempo fa che l’aver tolto dall’illegalità molta parte del gioco d’azzardo è una ragione importante di questa evoluzione legislativa e organizzativa. Sarà così, ma di fatto il moltiplicarsi dei luoghi in cui si gioca sta facendo aumentare i giocatori e tra essi i giocatori patologici. Se avete tempo leggete il libro promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che ho citato in nota.
La Legge, d’altra parte, lo sappiamo, non esprime la Verità assoluta, ma l’insieme degli accordi che gli uomini trovano in un determinato luogo e tempo per promuovere il bene comune. Il nostro quadro legislativo non organico e farraginoso è la fotografia della situazione culturale, economica e politica attuale. Rimane da chiedere dunque che gli attuali disegni di Legge sul Gioco d’Azzardo che giacciono in parlamento vengano portati a termine e consentano di avere un quadro legislativo e normativo che protegga la salute pubblica permettendo un esercizio moderato e salutare del gioco.
Fonti:
- La Geografia economica del Gioco d’azzardo. In Communitas, nn. 84-85, 2014
- Sintesi della normativa vigente su gioco d’azzardo e ludopatia. In: http://www.avvisopubblico.it/home/documentazione/gioco-dazzardo/sintesi-della-normativa-in-materia-di-gioco-dazzardo-e-ludopatia/
- G. Serpelloni (2013), Gambling. Gioco d’azzardo problematico e patologico: inquadramento generale, meccanismi fisio-patologici, vulnerabilità, evidenze scientifiche per la prevenzione, cura e riabilitazione. Manuale per i Dipartimenti delle Dipendenze. Presidenza del Consiglio dei Ministri. Pubblicazione No Profit.
- Codice Penale, Edizione Maggio 2015. E Book Codici Altalex.