#nonsoloGAF : una domenica nel Creato

a cura di Marco Longoni – GAF Desio (MB)

20 settembre 2020, alzataccia domenicale alle 7.00 per raggiungere gli amici “Gafisti” di AFI Milano Brianza e condividere con loro la Santa Messa al Santuario mariano della Madonna del Bosco (Imbersago, LC) e l’avvio di quella che avrei poi chiamato “Domenica nel Creato”.

Da alcuni mesi sono “animatore certificato Laudato sì” (con tanto di patente!), dopo aver seguito un percorso online, in pieno lock-down, con il GCCM (Global Catholic Climate Movement – Movimento cattolico mondiale per il clima https://catholicclimatemovement.global/it/ ), una organizzazione mondiale che sostiene, in stretto contatto con lui, lo sforzo di papa Francesco perché i cristiani si impegnino per la difesa del Creato (tanto della natura quanto degli uomini e donne, a partire dai più poveri).

Dopo la Settimana Laudato sì (dal 16 al 24 maggio 2020, per celebrare il 5° anniversario dell’omonima enciclica) e la proclamazione da parte di papa Francesco dell’anno del Giubileo della Terra (1/9/2020 – 1/9/2021, http://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/pont-messages/2020/documents/papa-francesco_20200901_messaggio-giornata-cura-creato.html ), giubileo annunciato durante la Giornata mondiale per la Custodia del Creato, mi è sembrato “naturale” (!) proporre al Direttivo di Afi Milano Brianza di caratterizzare la splendida iniziativa del “GAF Tour 2020”, passeggiata familiare nella natura lungo il fiume Adda (qui il resoconto del nostro Presidente: https://www.famigliaportavalori.it/una-bella-domenica-in-famiglia/ ), con una introduzione sulla Custodia del Creato e sul Giubileo della Terra.

Anche perché il nostro Tour era stato provvidenzialmente programmato dal direttivo per il 20 settembre, proprio nel mezzo del Tempo del Creato ( 1/9- 4/10 https://seasonofcreation.org/it/home-it/ ), un tempo di speciale attenzione per la Custodia della nostra Sorella Madre Terra, denso di iniziative concrete per sensibilizzare le persone e difendere la nostra Casa Comune.

E allora, dopo l’alzataccia, colazione e via verso Imbersago, accompagnato, quasi accarezzato, lungo la strada dai paesaggi naturali della nostra Brianza. Partecipo alla Santa Messa nella chiesetta laterale al Santuario, con ampi finestroni sulla valle verdeggiante di fronte; poi ci si incontra con la comitiva e si parte alla volta dell’imbarcadero di Leonardo, sull’Adda.

Qui, con mia gioia, tutti attenti – prima di partire per la camminata – ad ascoltare le cinque parole del papa, che ho preso in prestito dal suo messaggio per il 1° settembre (vedi link sopra); le 5 “R”, come le ha chiamate lui, per riscoprire il senso del Giubileo: ricordare, ritornare, riposare, riparare e rallegrarsi.

  • Un tempo per Ricordare: che la nostra vita è destinata al “sabato eterno” e che il nostro tempo è scandito dai sette giorni delle settimane, dai sette anni che conducono all’anno sabbatico, dalle 7 volte i sette anni, alla fine delle quali si ha l’anno giubilare. Ogni domenica, ogni sette anni, ogni cinquant’anni (cioè almeno una volta nella vita), abbiamo occasione di ricordare: che siamo creature, che siamo connessi (con gli altri uomini e donne, con la natura), che siamo custodi del creato, dono di Dio.
  • Un tempo per Ritornare: per tornare indietro e ravvedersi, per risanare le relazioni che abbiamo spezzato con Dio, i nostri fratelli, la terra. Per ritornare a Dio, creatore della vita: come vivere in armonia con il creato se non lo si è con il suo Creatore? Per ritornare ai fratelli, specie “ai poveri ed ai più vulnerabili”, perché il Creato è un’eredità comune a noi affidata, un banchetto da condividere con tutti e non da fare oggetto di accaparramento da parte dei più forti. Per ritornare ad ascoltare la terra, che con i suoi numerosi messaggi ci dice quanto sia affaticata dal continuo sfruttamento a cui è sottoposta: “siamo parte, non padroni, della rete interconnessa della vita”.
  • Un tempo per Riposare: la scansione del tempo era tale – al tempo degli ebrei – da garantire un giorno di riposo ogni sette, a tutte le creature. Nell’anno sabbatico la terra veniva fatta riposare, per poter produrre negli anni a seguire. Così non è più: “la continua domanda di crescita e l’incessante ciclo della produzione e dei consumi stanno estenuando l’ambiente”. Durante la pandemia abbiamo scoperto che la natura lasciata riposare si rigenera: l’acqua è tornata più pulita e così l’aria, gli animali sono ricomparsi, anche nelle città, e gli uomini si sono scoperti più umani.
  • Un tempo per Riparare: “per riparare l’armonia originaria della creazione e per risanare rapporti umani compromessi”, per ristabilire relazioni sociali eque e per condonare i debiti (come nel Giubileo ebraico), anche i debiti dei paesi più poveri. E ancora, per riparare la terra, con il poco tempo che ci rimane, per evitare altri disastri ecologici che impattano ancor più sui poveri e i deboli.
  • Un tempo per Rallegrarsi: la situazione che abbiamo sotto gli occhi può generare sconforto, ma il Giubileo è tempo di Gioia e ne abbiamo motivo, perché intorno a noi crescono iniziative di persone, associazioni e comunità che sempre più fanno aumentare la sensibilità ecologica e l’attenzione all’altro. I nostri giovani ci spingono ad alzare la voce e farci sentire con i governanti: è questo il tempo in cui agire, insieme, per “un nuovo inizio, nella consapevolezza che le cose possono cambiare”.

Con queste cinque parole nel cuore di ognuno, ci incamminiamo lungo il fiume Adda, a contemplare la natura, curando le relazioni tra noi e riflettendo su come ancor più contribuire alla ri-nascita di questo mondo nuovo, quasi fossimo dei nuovi Noè, appena discesi dall’arca in cui siamo stati costretti a lungo. Mentre qualcuno tra noi, dopo averci accompagnato nei primi passi, ci saluta e torna a casa, a lavorare per la cura del creato, progettando interventi di riqualificazione energetica dei condomini dove abitiamo. Ognuno ha la sua strada, verso la meta comune: e allora Buon cammino, sicuri che il Signore non ci farà mancare la Sua presenza, al nostro fianco.

 

Marco