Le sirene della grande distribuzione ci fanno l’occhiolino e ci invitano a comprare da loro: ma sarà davvero conveniente? In questo articolo smascheriamo una offerta che si definisce storica… e si vede che tanto conveniente non é.
Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine, i veicoli pubblicitari attraverso cui le organizzazioni commerciali ci bombardano di proposte fanno parte del nostro quotidiano.
Non pensiamo solo ai “media” più istituzionali (radio, TV, riviste…) le promozioni hanno anche un volto meno “invasivo”: si propongono come occasioni da non perdere, offerte speciali o addirittura “sottocosto” e le troviamo sempre più spesso nella casella della posta, che bussano con apparente discrezione alla nostra attenzione, quasi per farci un favore !
Da 15 anni sto monitorando questo fenomeno tenendo traccia della sua evoluzione e non mi è difficile scorgere qualche eccesso, solitamente preludio di qualche successiva sgradita sorpresa.
In questo periodo tiene banco nel settore GDO [Grande Distribuzione Organizzata] una eclatante campagna pubblicitaria che dichiara di restituire oltre il 100% dell’importo speso per una vasta gamma di prodotti in offerta.
Non era mai accaduto e, quindi, non può passare inosservata una tale notizia, immagino la folla accalcata per fare incetta di prodotti “gratuiti”.
L’inevitabile “rovescio della medaglia” si presenta però sfacciatamente contrario ad ogni convenienza per il consumatore, anzi, lascia al venditore ampio margine di manovra anche nella seconda fase dell’offerta: quando giungerà il momento di “riscuotere” lo sconto promesso.
In pratica, un paniere di prodotti opportunamente predefinito viene proposto con uno sconto che è pari alla cifra arrotondata per eccesso del prezzo definito “di listino” dei prodotti stessi; tale sconto non viene riconosciuto subito ma con l’emissione sullo scontrino di un bonus il cui valore è superiore alla spesa effettuata (oltre il 100% quindi).
Sarebbe veramente eclatante, anche se qualcuno mi dovrebbe spiegare dove sta la convenienza per il venditore nel regalare prodotti e denaro in aggiunta! A questa domanda cominciamo col rispondere che il prezzo di listino dei suddetti prodotti NON è assolutamente allineato al prezzo di vendita medio riscontrabile sul mercato della grande distribuzione, si tratta invece di prezzi più cari di circa il 50%.
Il negozio si intasca pertanto subito un margine 2 o 3 volte superiore alla media.
-Già-, direte voi, – ma poi ci danno un bonus di pari valore -!
Certo, ma guardate un po’ cosa riporta il regolamento:
In fase di utilizzo i buoni sconto sono cumulabili fino ad un massimo di tre per scontrino effettuando per ogni buono almeno la spesa minima corrispondente (ad esempio almeno 120€ di spesa per usare 3 buoni da 5€, oppure almeno 160€ per usare 2 buoni da 10€ e uno da 5€, e così via…). I buoni sconto non sono cumulabili con buoni di altra natura, non danno diritto a resto.
Inoltre, poichè i bonus saranno spendibili solo nel periodo da loro indicato, chi stabilirà il prezzo di vendita dei prodotti in quel periodo? Risposta ovvia …
Morale: citiamo un famoso proverbio “non è tutto oro quello che luccica”! Chi ha orecchie per intendere, intenda.
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Avanti così, se le famiglie riusciamo a fare cordata e passa parola potremo difenderci meglio e creare movimenti d’opinione.
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Paolo Ciotti, caporedattore del sito.
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