Capita, più o meno spesso in ogni coppia, di vivere momenti di distanza e fatica. “Non ti capisco più… non ti sopporto per questa parola, comportamento o atteggiamento”. “Mi dai sui nervi”. Chi di noi non ha pensato o detto queste cose almeno una volta?
Che succede? E’ finito l’amore? Qualcuno pensa così. E si spaventa. Invece no, per fortuna non è sempre un segnale che un legame di amore sia inevitabilmente sulla via del tramonto. Si tratta di momenti in cui si è persa, temporaneamente, quella sintonizzazione affettiva (fisica, emotiva, mentale) che ha accompagnato la nascita e lo sviluppo della coppia.
E’ possibile allora pensare di riparare queste rotture della sintonizzazione e anzi imparare da esse a rendere più forte il nostro legame di coppia. Come?
La sintonizzazione affettiva nella coppia
La sintonia affettiva nella coppia è un po’ come la salute del corpo, quando c’è non te ne accorgi. La dai per scontata. E invece scontata non è. E’ il miracolo che ha fatto incontrare due esseri umani e li ha fatti riconoscere come portatori di un desiderio che è diventato progetto e scelta di vita condivisa, di dono reciproco e agli altri.
Riparare i momenti di rottura
Per questo il primo passo per reagire ai momenti di rottura della sintonia affettiva è fare memoria dei momenti più alti e belli della stessa. Si è persa una cosa che c’era. Se volete questo è il classico “vedere il bicchiere mezzo pieno”.
Dopo questo passo però occorre farne un secondo prendendo sul serio la rottura sperimentata. Si tratta di fare memoria delle altre volte in cui la coppia, dopo aver perso la sintonizzazione affettiva, ha saputo riparare spontaneamente la rottura. Come è stato possibile? Uno dei due ha fatto un passo di comprensione verso l’altro e ha rinunciato ad affermare il suo punto di vista per un po’. Oppure ha colto le ragioni positive dell’altro. Un altro modo potrebbe essere quello di aprirsi esprimendo le proprie emozioni presenti: ad esempio “Sai che sono proprio arrabbiato con te?”. Questo dà modo di distanziarsi dalle emozioni stesse che così non diventano le padrone assolute del nostro comportamento. Inoltre questa apertura induce nell’altro un atteggiamento di curiosità benevola: “Davvero sei arrabbiato con me? Ho fatto qualcosa per provocare questa rabbia?” Se queste interazioni funzionano ecco la strada per riprendere la sintonia affettiva: si dialoga, si accoglie il punto di vista dell’altro e si cerca un significato comune del momento di rottura avvenuta.
Se invece una coppia dovesse riconoscere di non avere esperienze di riparazione della sintonizzazione affettiva è giunto il momento di impararne. Cercando da soli o facendosi aiutare da altri.

In sintesi
- I momenti in cui ci si arrabbia sono episodi di rottura momentanea della sintonizzazione affettiva e non rotture definitive e inevitabili del legame.
- Tali rotture possono essere affrontate alla luce della armonia che ha costituito e sostiene normalmente la coppia.
- Occorre attingere alle risorse già presenti nella storia di coppia cioè alle strategie di riparazioni che già hanno funzionato.
Se queste non sono più adatte occorre cercarne di nuove: fare un passo verso l’altro, esprimere apertamente lo stato delle proprie emozioni sono due componenti di altre possibili strategie da inventare, da soli o con l’aiuto di altri. Anche qui la coppia che si isola rischia di naufragare. Cercare le giuste persone con cui condividere il proprio vissuto può fare la differenza.