L’appello del Papa a Firenze e Prato ci incoraggia a percorrere la strada di cercare insieme un lavoro degno per tutte le famiglie del Progetto Famiglia Portavalori in Rete. E’ partito il corso di Bilancio delle Competenze per i partecipanti al progetto.

Un lavoro degno: l’ha chiesto il Papa nel discorso di Prato lo scorso 10 novembre. Insieme all’accoglienza e al rispetto è ciò che spetta di diritto alla sacralità dell’essere umano.
Il lavoro degno per tutti è parte di quella misericordia che la Chiesa dall’8 dicembre con il Giubileo innalza come vessillo da condividere con l’umanità intera.
Il Papa spinge la Chiesa italiana ad essere umile, disinteressata e beata (che sa esprimere gioia). Questa è la via del nuovo umanesimo che rende i cristiani fedeli al messaggio di Gesù e credibili agli occhi del mondo. Da qui vengono gli spunti perché la Chiesa tutta inventi modi creativi di attuare questo programma con l’aiuto dello Spirito.
AFI per un lavoro degno per ogni famiglia.
Noi di AFI con il progetto Famiglia Portavalori in Rete ci mettiamo nella via di questo nuovo umanesimo e stiamo raccogliendo persone e famiglie rimaste ai margini della strada per aiutarle insieme a risollevarsi e riprendere il cammino.
In questo editoriale vogliamo in particolare sottolineare l’impegno a favorire l’acquisizione di un lavoro dignitoso e stabile per ciascuno. E’ da poco partita infatti una iniziativa che ha lo scopo di aiutare le persone coinvolte a cercare e trovare un lavoro dignitoso.
Si tratta di un percorso formativo di Orientamento al Lavoro e Bilancio di Competenze. Al termine delle giornate di aula e dei colloqui personali i partecipanti elaboreranno un piano personalizzato di ricerca del lavoro e saranno dotati di una relazione finale che riassume le loro competenze, i loro interessi e i loro desideri professionali. Sarà uno strumento utile e certificato per presentarsi ai datori di lavoro.
Cosa è un lavoro degno?
- Quello in cui sei trattato e agisci da artigiano e non da servo.
- Quello in cui guadagni a sufficienza per vivere.
- Quello in cui sei riconosciuto per il tuo valore professionale e umano.
- Quello che ti aiuta ad esprimere tutte le tue potenzialità.
- Quello che ti fa sentire costruttore di un mondo migliore agendo anche solo nel tuo piccolo particolare.
Quanto è lontana questa visione da certe realtà concrete!
Licenziata perché a 24 anni era “troppo vecchia”
Una giovane donna del nostro progetto ci ha raccontato di essere stata licenziata il giorno in cui compiva i suoi 24 anni. Perché? Perché era troppo vecchia. La sua ditta, sita in Carate Brianza, voleva solo giovani tra i 18 e i 24 anni non so per quale vantaggio fiscale, lecito o illecito.

Lasciamo da parte i risentimenti, teniamo con noi una giusta dose di indignazione e rimbocchiamoci le maniche per creare occasioni di lavoro e aiutare chi era ai margini a rientrare nel cammino della vita insieme con gli altri.
Chi vorrà informarsi sul percorso da poco iniziato ci scriva, chi vorrà mettere a disposizione del lavoro – a qualsiasi titolo – si faccia avanti e confidiamo davvero di poter festeggiare a giugno 2016 tanti nuovi posti di lavoro degni, come dice Papa Francesco.