“Difendere la famiglia”? Meglio promuoverla nell’anno di EXPO

Famiglia va promossa e non difesaIl recente convegno del 17 gennaio 2015 tenutosi a Milano sul tema della difesa della famiglia ha suscitato un vespaio di polemiche e invettive contrapposte. Da una parte gli organizzatori, alcune associazioni di matrice cattolica e la istituzione Regione Lombardia, dall’altra svariate sigle associative che fanno riferimento al movimento per i diritti delle relazioni omoaffettive, ad associazioni professionali (degli Psicologi ad esempio), ai partiti politici ed altro ancora.

 

Di fronte al triste spettacolo dello scontro su ideologie alternative ed attribuzioni di nefandezze  ed insulti veri e propri (come quelli del Presidente di Regione Lombardia) noi ci tiriamo fuori.

«Difendere la famiglia»?

Non ce n’è bisogno. La famiglia si difende da sé. Ricordo ancora quando, adolescente alla fine degli anni ’70, i capipopolo del Movimento dei Lavoratori per il Socialismo, proclamavano nelle assemblee studentesche che la famiglia era finita perché arrivava l’era delle comuni e della società aperta. Avevano torto.  La storia l’ha dimostrato. Mettersi nella posizione di difendere la famiglia (leggi: la propria rispettabile e ragionevole concezione di famiglia contrapposta alle altre concezioni e realtà oggi presenti nella vita sociale) porta inevitabilmente a quegli «scontri di civiltà» che possono fare male a tutti.

Meglio «Promuovere la famiglia».

E’ quello che vogliamo fare attraverso questo sito e i suoi progetti collegati: la creazione di reti tra Comuni, associazioni familiari e aziende, la Family Card, i Gruppi di Acquisto Familiare  e altre buone pratiche che sono in cantiere. Attraverso lo sviluppo di reti di dialogo tra associazioni familiari, istituzioni politiche locali e mondo dell’economia civile vogliamo contribuire alla nascita e allo sviluppo di efficaci politiche familiari e di una economia civile. 

Certo, l’impresa non è facile, come anche riconosce il presidente nazionale di AFI Daniele Udali in un suo articolo recente sul sito associativo. L’esortazione  è che  «dobbiamo abbandonare i particolarismi ed impegnarci di più nella crescita della cultura della famiglia come cellula insostituibile per lo sviluppo della società».

Promuovere la Famiglia nel tempo di Expo 2015.

Ci impegniamo in questa direzione coi nostri progetti e con le nostre reti di relazioni personali, associative e istituzionali nell’anno di EXPO 2015, evento destinato a far incontrare e riflettere i popoli sul cibo, sulla sua produzione di qualità, sulla sua distribuzione e sulla necessità di una equità mondiale in nome dei fondamentali diritti dell’uomo.

Ci impegniamo tenendo il riferimento  della Diocesi di Milano che promuove la partecipazione alla campagna di Caritas Internazionale “Una sola famiglia umana. Cibo per tutti” che accoglie l’invito di Papa Francesco.

Promuovere la famiglia con la campagna "Cibo per tutti"
Promuovere la famiglia con la campagna “Cibo per tutti”
  • Interrogarci sugli stili di vita e sulle loro implicazioni, non solo personali ma anche sociali,
  • preparare un discernimento che arrivi alla pratica quotidiana,
  • animare un impegno a costruire esperienze di solidarietà, condivisione, accoglienza del diverso e costruzione di una cultura di pace e giustizia.

Ecco la direzione del nostro operare. Con questo sito e coi nostri progetti vorremmo fare insieme passi in questa direzione.

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